Mediazione Umanistica
Riferimenti normativi
Ad oggi non vi sono riferimenti normativi che formalizzino criteri e standard per la Mediazione Umanistica sia in Italia che in altri Paesi, per quanto sia conosciuta e praticata nel mondo da oltre 40 anni.
Tuttavia, al fine di contribuire a tutelare, vigilare e tramandare con la maggiore fedeltà possibile il modello d’origine di Mediazione Umanistica, per come ideato da Jacqueline Morineau, EIMI ha accolto e integrato le linee guida per la formazione di base, la formazione del formatore e per le relative formazioni continue di entrambe le figure professionali, già approvate dalla fondatrice stessa nel 2022.
Cosa è la Mediazione Umanistica e a chi si rivolge
Il “saper essere e saper fare” del Mediatore Umanistico trovano applicazione in tutti gli ambiti: coppie, famiglie, vicinato, scuole, comunità, organizzazioni lavorative, sociale, penale, senza confini territoriali e culturali, in ogni contesto nazionale e internazionale, in ogni campo del vivere quotidiano ove ci siano conflitti, disordine e difficoltà di relazione. Ne consegue come chiunque possa rivolgersi ai Mediatori Umanistici, ai quali spesso vengono inviate persone anche da altri Professionisti di aiuto (ad esempio Psicologi, Avvocati, Assistenti Sociali, altri Mediatori, Medici, Insegnanti, Educatori) per uno sblocco della relazione conflittuale.
La Mediazione apre ad un percorso individuale di umiltà e a una relazione di verità innanzitutto con se stesso, poi con l’altro e con il mondo.
Il Mediatore Umanistico
Il Mediatore Umanistico, in virtù della postura rituale, radicata nell’umiltà e nel sapere socratico “so di non sapere”, deve agire in forma comunitaria, operando sempre in una squadra di tre mediatori, eccezionalmente con almeno un altro collega.
Il Mediatore Umanistico deve essere in possesso di almeno una laurea triennale e dell’attestazione di qualifica di Mediatore Umanistico, avendo positivamente superato le prove d’esame al termine di un percorso di formazione teorica e pratica della durata minima di n. 240 ore, oltre a un tirocinio di minimo n. 40 ore, tirocinio che può inoltre permettere la connotazione e la “specializzazione” nei diversi ambiti di applicazione della Mediazione Umanistica.
La procedura di Mediazione
L’incontro di Mediazione offre uno spazio e un tempo per accogliere la sofferenza di due, o più, persone o gruppi di persone in conflitto. Il fine è di agevolare la riunificazione di ciò che è diviso, ristabilendo un legame non solo tra le parti mediate ma anche per ognuno con se stesso.
La Mediazione, seguendo le fasi della tragedia greca, punta al riconoscimento che risponde al bisogno vitale di esistere e alla speranza che restituisce senso alla vita. In estrema sintesi, i mediati possono compiere un cammino dalla morte, intesa come profonda sofferenza esistenziale, alla vita sperimentando un nuovo sguardo e un nuovo respiro.
Il protocollo prevede uno o più incontri preliminari, anche separati, con le Parti, finalizzati a verificare le condizioni di proseguibilità con il vero e proprio incontro di Mediazione, che, a differenza della fase preparatoria, non ha una durata temporale prestabilita.
La riservatezza della procedura di mediazione
Il Mediatore, in qualunque contesto operi, è tenuto all’obbligo di riservatezza rispetto alle dichiarazioni rese e alle informazioni acquisite durante la procedura medesima.
I SOCI EIMI
È compito del Consiglio Direttivo, sentito, se ritenuto opportuno, il parere del Comitato Scientifico o di apposita Commissione nominata dallo stesso, valutare la idoneità dell’aspirante Socio ad essere inserito nel Registro generale dei Soci di EIMI e, nello specifico, nel Registro Mediatori e/o Formatori nell’ambito della Mediazione Umanistica.
Al fine della iscrizione in EIMI, il candidato Socio dichiara sotto la propria responsabilità di essere esperto nella propria Disciplina ADR. L’interesse esclusivo di EIMI è che i propri Soci siano effettivamente esperti in Conciliazione, Mediazione e metodi ADR, Formazione nei medesimi ambiti e siano in attività. Per tale motivo, nella domanda di iscrizione ad EIMI, viene richiesto di indicare come è stato conseguito il titolo e ove opera.
Nel rispetto dello Statuto, del Codice Etico e di Condotta e dei Regolamenti di EIMI, i Professionisti curano costantemente la propria formazione e arricchiscono le proprie competenze.
Al fine dell’iscrizione nel Registro Soci, EIMI stabilisce i criteri essenziali per l’esercizio della qualifica professionale, nonché verifica il corretto e qualificato esercizio della prestazione professionale. A tal scopo, organizza, promuove e favorisce le iniziative di istruzione, formazione e perfezionamento professionale anche attraverso momenti di scambio, arricchimento e confronto a livello nazionale e internazionale, ricorrendo altresì all’ausilio di Enti di Formazione, Istituti, Ordini e Collegi Professionali, Università, Associazioni, Fondazioni, Aziende Private e Pubbliche, Scuole, Istituti e/o contributi locali, regionali, statali, comunitari, nel rispetto delle normative di settore.
EIMI vigila sulla condotta professionale dei propri soci stabilendo sanzioni disciplinari ad essi irrogabili per violazioni al codice etico e/o deontologico nel rispetto di quanto previsto dal Codice del Consumo, nonché secondo la normativa di settore, ove presente, e della Legge 4/2013, per le professioni non regolamentate.
A garanzia e tutela dell’Utente, EIMI ha attivato uno Sportello di riferimento per il cittadino consumatore, presso il quale i committenti delle prestazioni professionali possano rivolgersi in caso di contenzioso con i singoli professionisti, ai sensi del Codice del Consumo, nonché per ottenere informazioni relative all’attività professionale in generale e agli standard qualitativi richiesti ai Soci accessibile al link https://www.eimi-amc.it/sportello-segnalazioni/